Don Vittorio Chiari

Comunità famigliare

Autorizzata al funzionamento con comunicazione preventiva in data 22/11/2013 prot. ASL n° 0102910.
Accreditata secondo il DGR 20762 del 16/02/2005 e successivo DGR 6317 del 11/07/2011 con determinazione del Comune di Arese n.44/2014/6° del 27/05/2014

obiettivi

La comunità familiare garantisce accoglienza a minori privi di un ambiente di vita idoneo, coniugando la dimensione relazionale e affettiva della famiglia con la dimensione professionale della comunità.
La famiglia residente offre una relazione affettiva intensa, significativa e continuativa in cui il minore possa creare appartenenza e riacquistare fiducia in sè, negli altri e nel proprio futuro; la competenza professionale della coppia e degli educatori permette di accompagnare il minore attraverso un progetto educativo personalizzato, conducendolo verso una graduale autonomia.

La comunità familiare offre un contesto di vita centrato
• sulla qualità dei gesti della vita quotidiana attraverso i quali si trasmettono significati e valori e dove ogni ragazzo si possa sentire a casa, curato, benvoluto e ‘pensato’;
• sulla convivenza familiare (coppia, figli naturali, educatori, ragazzi accolti, volontari) connotata da un clima affettivo colmo di attenzioni per tutti e per ognuno singolarmente,
• sull’unità della coppia che costituisce la prima risorsa della famiglia, stabilisce e sorregge il clima familiare ed è contributo di bene e di certezza per tutti.
• su una paternità e maternità simbolica e spirituale attraverso cui il minore possa rileggere la propria storia, dare significato agli eventi anche dolorosi, trovare l’equilibrio necessario per poter valorizzare riprendere o mantenere i legami con la famiglia d’origine nelle forme e nei modi possibili
Gli interventi educativi mettono al centro la positività di ogni ragazzo, le sue risorse, il suo presente, tenendo conto della sua storia. Egli è sollecitato a partecipare attivamente alla vita della casa, dei luoghi di vita, del territorio, mettendo in gioco le proprie capacità e dando il proprio contributo. La giornata in comunità per questo è scandita secondo ritmi simili a quelli consueti a tutti i ragazzi: la frequenza a scuola, i pasti insieme, la cura di sé, le piccole collaborazioni alle attività domestiche, lo studio la frequentazione di compagni e amici, con particolare attenzione alle attività sportive, al gioco, al teatro, e al volontariato.

 

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Destinatari

Minori maschi dai 6 ai 18 anni e fino ai 21 con prosieguo amministrativo.

Sono possibili anche percorsi di semi-residenzialità (se territorialmente limitrofe) o per prospettiva di rientro famigliare o per necessità educative particolari.

Vengono valutate le richieste di inserimento anche di fratelli.

Escludiamo, perché privi di esperienza, ragazzi che hanno problemi di ordine psichiatrico, dipendenti da droghe o alcool oppure con disabilità grave.

Capienza

La struttura è in grado di accogliere fino a 6 minori. La disponibilità effettiva sarà comunque valutata dall’equipe in base alle specifiche esigenze del gruppo e della famiglia

Obiettivi Educativi
  • Aiutare il minore ad elaborare la propria storia di relazioni famigliari.
  • Costruire un luogo dove esista una effettiva responsabilità educativa dei genitori verso i propri figli e verso tutti i ragazzi che sono affidati alla Comunità Familiare, proponendo una genitorialità espressa sia in termini reali che simbolici. I minori accolti hanno la possibilità di vivere accanto ad una famiglia senza dovervi appartenere, ovvero vedere come funziona una famiglia dall’interno senza sentirsi costretti a forme di appartenenza determinate dalle caratteristiche della famiglia.
  • Dare la possibilità di essere parte di un contesto sociale in cui sentirsi partecipe e di fronte a cui assumere il proprio impegno.
  • Offrire l’opportunità di vivere relazioni affettive forti e stabili nel tempo.
  • Guidare il ragazzo alla propria autonomia nei diversi ambiti (personale, relazionale, sociale, affettivo sessuale), per rendersi gradualmente protagonista e responsabile della propria vita.
  • Abituare alla costanza negli impegni di lavoro e di studio.
  • Educare alla responsabilità, alla costanza e fedeltà dell’impegno, alla condivisione, alla corresponsabilità.
Gilberto e Carla

Gilberto e Carla

Responsabili della comunità

Educatori professionali.

Carta del servizio

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